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Chiese - Monasteri
Monastero di Toplou

Il Monastero si trova sull’estremità nord-orientale dell’isola, a una distanza di 15 km da Sitia.
Costruito su piccolo altopiano nel XIV secolo, occupa una superficie di mq 800. Il complesso, che sembra una fortezza, si sviluppa su tre livelli fortificati attorno al cortile centrale. La chiesa più antica di un unico ambiente, e di cui oggi si conservano solo parti della decorazione, si trovava all’esterno della cinta muraria del Monastero. La seconda chiesa, a due navate, si trova all’interno della cinta; una delle due navate risale ad una fase più antica (XIV secolo).
L’architettura della chiesa ha elementi in stile rinascimentale e un’iscrizione relativa alla sua fondazione. L’iconostasi reca icone sacre risalenti all’epoca bizantina. Le celle, situate lungo la fortezza, erano integrate nella cinta. L’ingresso era protetto da una doppia porta, un sistema di chiusura tramite una ruota e una fessura dalla quale venivano versati olio e acqua bollenti sugli eventuali assalitori.
A seguito delle incursioni ottomane del XV secolo, il Monastero fu ricostruito per rafforzarne le difese. Le famiglie Kornaros e De Mezzo furono, secondo le iscrizioni, i finanziatori della ricostruzione.
Il periodo di massimo splendore del monastero è testimoniato dalle ricche icone bizantine, il cui stile era influenzato dalle correnti artistiche delle botteghe di Costantinopoli e Creta.
Durante il periodo della dominazione ottomana, il monastero fu saccheggiato e il suo nome cambiò da Monastero di Akrotiriani a Toplou, come testimonia un documento del 1673. Nel 1704 il Monastero divenne stavropigiano, cioè appartenente al Patriarcato Ecumenico, al fine liberarsi dei pesanti debiti fiscali. Durante le Rivoluzioni del 1821 e del 1866 il Monastero fu teatro di massacri e saccheggi per rappresaglia nei confronti dei monaci che avevano sostenuto i rivoluzionari. Durante la Seconda guerra mondiale, il monastero fu usato come rifugio della Resistenza Nazionale.
Le reliquie del monastero come icone, manoscritti, apparati liturgici e documenti storici sono custoditi ed esposti in uno spazio appositamente dedicato. Attualmente le attività del Monastero comprendono la coltivazione biologica dei 350 acri di vigneti e la produzione di vini di alta qualità, con il marchio “Toplou”.

The project is implemented through the Regional Development Fund of Crete
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